FIRE esorta il Sistema Universitario della Texas Tech a revocare il suo memorandum inquietante che limita ciò che i docenti possono dire e insegnare in aula riguardo a razza e sesso. Il memo evidenzia punti di vista non graditi e punirebbe i docenti al minimo accenno per aver detto qualcosa che agli amministratori non piace. Questo viola chiaramente i diritti del Primo Emendamento dei professori di insegnare e degli studenti di apprendere. Il sistema universitario ha annunciato lunedì che i membri del corpo docente non devono promuovere o insegnare determinate credenze riguardanti razza e sesso in alcun contenuto del corso. Queste credenze includono che una razza o un sesso sia intrinsecamente superiore a un altro, che un individuo sia intrinsecamente razzista o sessista, sia consapevolmente che inconsapevolmente, e che una persona debba essere discriminata a causa della propria razza o sesso, tra le altre credenze. Richiede inoltre che qualsiasi membro del corpo docente il cui materiale del corso possa toccare questi argomenti debba far esaminare i propri materiali del corso dal consiglio dei reggenti, creando una revisione preventiva efficace della pedagogia dei docenti. Come ha già concluso un tribunale in Florida, questo tipo di attacco ai punti di vista nell'aula universitaria pubblica viola il Primo Emendamento. Il memo della Texas Tech colpisce incostituzionalmente specifici punti di vista su questi argomenti, implicando che i membri del corpo docente debbano aderire alla linea dello stato su queste questioni – e che i dissidenti affrontino punizioni. Il memo è anche formulato in modo così ampio che un'amministrazione eccessivamente zelante potrebbe facilmente punire un professore che cerca di provocare dibattiti in aula o che sostiene al di fuori dell'aula cambiamenti ai curricula che riflettono sviluppi nell'insegnamento. Il linguaggio nel memo è parallelo al Stop WOKE Act della Florida. Lì, un tribunale ha giustamente fermato l'applicazione di aspetti della legislazione dopo che FIRE ha fatto causa per difendere i diritti dei docenti nello stato. Il tribunale ha notato che tali restrizioni sui contenuti dei docenti erano "positivamente distopiche" e hanno vietato ai professori di esprimere determinati punti di vista in aula. Decenni fa, la Corte Suprema riconobbe che il Primo Emendamento "non tollera leggi che gettano un'ombra di ortodossia sull'aula." Ha invece scritto che la "verità" si scopre non attraverso una "selezione autoritaria," ma "da una moltitudine di lingue." Questi principi sono senza tempo, e la Texas Tech non dovrebbe comprometterli, indipendentemente dai venti politici del giorno.