La ricerca mostra che un'eruzione vulcanica intorno al 1345 potrebbe aver causato la peste nera. Analizzando gli anelli degli alberi in tutta Europa, i nuclei di ghiaccio della Groenlandia e dell'Antartide, e le cronache medievali, i ricercatori hanno scoperto prove chiare di un evento vulcanico importante—o di una serie di eventi—nella metà del XIV secolo. I dati sugli anelli degli alberi mostrano un'improvvisa interruzione della crescita tra il 1345 e il 1346, indicando condizioni insolitamente fredde e buie causate dalla cenere vulcanica che bloccava la luce solare nell'atmosfera. I nuclei di ghiaccio rivelano picchi netti nei depositi di zolfo durante lo stesso periodo, una firma classica di eruzioni massicce, molto probabilmente nei tropici. L'oscurità vulcanica risultante è rimasta sopra il Mediterraneo per anni, innescando un raffreddamento improvviso, ripetute carestie e una grave fame in tutta Europa. Con le forniture alimentari locali devastate, importanti città portuali italiane come Venezia e Genova divennero fortemente dipendenti dai cereali importati dalla regione del Mar Nero. Quei carichi di cereali trasportavano inconsapevolmente un passeggero letale: pulci infette da Yersinia pestis, il batterio che causa la peste bubbonica, che vivevano su ratti neri che si erano nascosti sulle navi. Una volta che i cereali raggiunsero i magazzini italiani, i roditori e le pulci si diffusero rapidamente in aree urbane affollate e insalubri dove la malnutrizione aveva già indebolito i sistemi immunitari delle persone. La malattia si accese e si diffuse in tutto il continente tra il 1347 e il 1351, uccidendo un stimato 30–60% della popolazione europea. Le prove ambientali si allineano quasi perfettamente con i resoconti scritti di carestia, cambiamenti improvvisi nei modelli commerciali e l'arrivo esplosivo della peste. Il vulcano non ha creato direttamente il patogeno, ma sembra aver innescato la reazione a catena: cieli oscurati → raccolti falliti → importazioni di cereali d'emergenza → importazione involontaria di ratti e pulci infetti → pandemia. Questo episodio è un potente promemoria che le catastrofi raramente arrivano da sole. Un singolo shock climatico può propagarsi attraverso ecosistemi, forniture alimentari, reti commerciali e salute pubblica, a volte scatenando disastri molto più mortali dell'evento originale stesso. ["I cambiamenti guidati dal clima nel commercio di cereali mediterranei hanno mitigato la fame ma hanno introdotto la peste nera nella Europa medievale." Communications Earth & Environment, 2025]