tutti (quelli rilevanti comunque) avranno una shell. un po' come un sistema operativo personalizzato, più simile a Emacs se proprio vogliamo, e personalizzato in quanto, in varia misura, è piuttosto unico. grandi gruppi di persone utilizzeranno shell ampiamente distribuite e gruppi sempre più piccoli utilizzeranno shell più preziose e difficili da apprendere, altrimenti inaccessibili sia per privacy letterale che per conoscenza culturale. è proprio come il software esistente, tranne per il fatto che sarà uno strato sopra, utilizzando tutte le astrazioni esistenti, persino emulando applicazioni desktop obsolete e manovrando le loro interfacce visive, e spesso scritto come un'app web o almeno utilizzando librerie moderne. porteranno con sé l'omogeneizzazione di tutte le app che usi ogni giorno in un unico oggetto, eppure la diversificazione del software utilizzato da persona a persona. le più piccole saranno sviluppate da individui e comunità per se stessi, e saranno le più potenti. rispetto al software di un tempo, queste cose sono piuttosto organiche, brutte (o belle, ma certamente opinabili), interfacce ingombranti. facili da navigare per i loro utenti perché sono una casa familiare, non perché siano facili da apprendere a prima vista. poche persone vengono mai introdotte, e quando lo sono, è con la supervisione del residente. c'è stata una lunga paura nello sviluppo software riguardo a: - creep di portata, overscoping e diventare un pezzo di software in stile emacs o altrimenti gonfio - sviluppare per se stessi invece che per il mercato entrambi questi incentivi saranno invertiti. il miglior software è quello che puoi usare in modo più efficace rispetto a un team concorrente. la tua capacità di creare software che migliori gli altri sarà limitata dalla tua capacità di creare software che migliori te stesso.