Il mercato azionario islandese all'inizio degli anni 2000 ha registrato per lungo tempo un aumento medio del 4% al mese, ma in realtà era una piramide di Ponzi mascherata da un'espansione del credito. Dopo il fallimento di Lehman Brothers nel settembre 2008, a causa del brusco restringimento del credito globale, le tre principali banche islandesi non sono riuscite a ottenere nuovi prestiti dalle banche europee, e il gioco di spostare i debiti da una parte all'altra è giunto al termine, portando a un rapido fallimento, con l'85% del valore di mercato della borsa islandese che è crollato a zero in una settimana. Due anni dopo, il PIL dell'Islanda era diminuito di oltre il 50%.\n\nLe esperienze storiche della crisi economica islandese possono essere riassunte in alcuni punti: \n\n1. Se per un certo periodo un gran numero di persone apparentemente poco intelligenti guadagna facilmente grandi somme di denaro e spende in modo sconsiderato, spesso c'è una forte spinta all'espansione del credito che semina i semi per un futuro crollo.\n\n2. Anche se tutti vedono chiaramente che si tratta di una bolla, le persone all'interno del sistema adotteranno vari metodi complessi per imballare e trasferire il rischio, quindi il momento in cui la bolla scoppia arriva sempre più tardi di quanto la maggior parte delle persone si aspetti. I media continuano a dare speranze di facile arricchimento ai cittadini ingenui e avidi.\n\n3. Nel momento in cui il castello di carte sta per crollare, i metodi di frode del sistema finanziario diventano sempre più semplici e brutali. Ad esempio, una banca islandese, per aumentare la fiducia degli azionisti, ha fatto salire un anziano arabo sul palco, dichiarando pubblicamente che quest'anziano arabo aveva acquistato il 5% delle azioni della banca, per ingannare più soldi stupidi a entrare. Ma in realtà, per utilizzare il nome di quest'anziano arabo, la banca gli ha pagato cinquanta milioni di dollari.\n\n4. I vertici del sistema bancario hanno legami intricati con i politici, quindi, alla fine, dopo l'esplosione della crisi, anche se alcuni dirigenti bancari vengono condannati e scontano qualche anno di carcere, spesso finiscono per scontare solo simbolicamente qualche mese di prigione, per poi essere rilasciati silenziosamente.