Arte Digitale, NFT e Cosa Ci Aspetta - La tua lettura mattutina a cura di @gallegosfer ☕️ È interessante vedere i critici, le gallerie, le istituzioni e il pubblico in generale "scoprire" l'arte digitale solo ora, alcuni di loro sono le stesse persone che hanno rifiutato una rivoluzione che non è stata inventata ma ampiamente promossa da quella iniziale era dell'arte-nft dei primi anni 20. Ora si vedono in importanti musei e gallerie mostre che presentano arte digitale sotto forma di opere visive, pezzi interattivi e persino sculture alimentate da algoritmi. In questo senso, l'arte digitale non sembra seguire il percorso che alcuni pensavano. L'arte digitale non è limitata alle immagini sullo schermo di un computer, ora è intesa come un nuovo strumento nel set di strumenti dell'artista. Puoi usare un pennello o puoi usare un computer per raggiungere la forma del tuo concetto, e mentre continuiamo a immergerci nell'era digitale, i nostri concetti avranno bisogno di strumenti digitali sempre di più. Sappiamo che di tanto in tanto una nuova cosa diventa una tendenza, quando è davvero utile finisce per essere completamente integrata nelle nostre vite, gli strumenti digitali sono in fase di integrazione proprio ora e mi aspetto che lo stesso accada con gli NFT nel loro insieme. C'è stato un tempo in cui pensavamo che gli NFT fossero finalmente arrivati, e che l'arte digitale avesse finalmente un modo semplice e utile di provare la proprietà, e ciò è accaduto, ma questo non significa necessariamente che il mondo ne avesse bisogno proprio ora, anche se non è difficile vedere un futuro prossimo in cui il mondo ne avrà bisogno. Man mano che l'arte digitale si integra completamente nelle nostre vite e nel mondo dell'arte, diventerà ancora più ovvio che abbiamo bisogno di un modo per registrare la proprietà di pezzi d'arte altrimenti infinitamente riproducibili, ma prima abbiamo bisogno di prove innegabili che l'arte digitale è ciò che sta "accadendo" proprio ora e sorge una domanda interessante in termini di cosa pensiamo sia l'arte digitale: se vedi un robot che agisce in determinati modi, alimentato da un programma informatico o persino con un'AI integrata, qual è il pezzo d'arte? È la forma fisica o il programma che lo muove? O è entrambi? Ci sono molte cose da definire e a volte temo che non ci pensiamo abbastanza prima di tuffarci ciecamente nella nuova tendenza e di respingerla completamente non appena non è più la "nuova cosa emozionante". Se abbiamo un compito come comunità che è al centro di questo cosiddetto "incrocio tra arte e tecnologia", allora è quello di riflettere a fondo su cosa siano effettivamente queste cose elusive, informe e apparentemente effimere, dobbiamo definirle per spingerle nel mondo, e come artisti, pensatori e in molti modi pionieri di questa nuova era dell'arte digitale non c'è un ruolo più importante da svolgere per noi.