A volte mi siedo fermo e penso a come ci si sentisse ad essere uno dei passeggeri del MH370. Il freddo della notte che mi investe mentre il pilota fa entrare l'aria ad alta quota. Scivolando nell'incoscienza per mancanza di ossigeno mentre l'aereo continua a volare. Morendo, ma poiché sono svenuto per primo non so di essere morto. Il mio corpo seduto nel sedile dell'aereo sconosciuto dopo la morte, l'aereo che continua a volare per ore, fino all'alba. Poi il mio corpo e tutto ciò che lo circonda si schiantano nell'Oceano Indiano meridionale.