la mia opinione (o è?) è che la maggior parte dell'intelligenza umana funzioni più come epicycle piuttosto che come teoria eliocentrica. quindi, un insieme di approssimazioni empiriche sovrapposte l'una sull'altra che modellano vagamente certi aspetti della realtà ma divergono piuttosto rapidamente una volta che ci si allontana da quelle osservazioni fondamentali, nel tempo o nella somiglianza concettuale. detto ciò, c'è un senso che certi campi (di solito quelli tecnici) siano "analitici" in qualche senso astratto, cioè il modello della realtà nel campo è altamente riducibile a rappresentazioni più semplici. quindi cose come la fisica, per esempio: il modello è molto preciso e abbiamo una convergenza in praticamente tutta la realtà, tranne che in situazioni estreme come il centro dei buchi neri, l'universo primordiale, quel genere di cose. e le persone di quei campi tendono ad avere la sensazione che questo sia vero anche per gli altri campi, che l'intelligenza sia la capacità di trovare quella soluzione super pulita che funziona sempre, dove sei sempre "in distribuzione". ma forse al di fuori di campi analitici specifici non è realmente possibile trovare quel tipo di soluzione, e il meglio che puoi fare è sovrapporre un insieme di approssimazioni che si adattano alle osservazioni. penso che non accettare questo e cercare di trovare comunque una soluzione pulita ti porti a cadere in sistemi di credenze totalizzanti. "gli esseri umani sono intrinsecamente malvagi", "è tutto a causa di [un certo gruppo]", "dobbiamo liberarci del denaro", "la [dieta] è l'unica che funziona", eccetera eccetera. per essere chiari, puoi anche cadere in quelle credenze totalizzanti essendo un idiota. credo che quello che sto dicendo sia che essere davvero bravi in matematica, fisica, programmazione o altro non ti protegge dall'essere un idiota altrove.