Email trapelate mostrano come Act for Israel, un'organizzazione di advocacy pro-Israele con sede negli Stati Uniti fondata dall'attore israeliano-americano Noa Tishby, abbia segretamente coordinato con il governo israeliano per plasmare la copertura mediatica negli Stati Uniti, probabilmente violando il Foreign Agents Registration Act, riporta @connor_echols. I documenti mostrano che il gruppo ha organizzato interviste per le delegazioni dell'IDF, ha inserito contenuti pro-Israele in importanti testate americane e ha gestito viaggi stampa che richiedevano ai partecipanti di pubblicare articoli pro-Israele. Consulenti come Joshua Trevino sembrano anche aver svolto lavoro di PR non dichiarato. La fuga di notizie offre uno sguardo più ravvicinato su come gli attivisti pro-Israele abbiano silenziosamente promosso le narrazioni del governo israeliano negli Stati Uniti mentre si presentavano pubblicamente come sostenitori indipendenti, sollevando nuove domande sull'influenza straniera non dichiarata. La storia completa in @RStatecraft è collegata qui sotto.