Avevo poco più di dieci anni, da solo, e sono entrato nella società. Non c'era mai stato nessuno che mi avesse insegnato come sopravvivere nella società. I miei genitori mi hanno abbandonato molto presto. Sono cresciuto a casa di mia zia, lavorando come un mulo, subendo molte sofferenze. Sono grato per la loro accoglienza, ma tutta la mia infanzia, era solo lavoro nei campi o fatica, non c'era un giorno di riposo, non c'era un momento di respiro. Quando portavo sulle spalle il pesante raccolto, passando davanti alla casa dei vicini— anche loro erano bambini di montagna, potevano correre e giocare nel cortile, mentre io, anche solo per guardare un attimo, venivo sgridato da mio zio. Una volta, stavo accendendo il fuoco per cuocere il riso, ma quando il riso non era cotto e lo chiamai a mangiare, lui sollevò il coperchio e scoprì che il riso non era pronto, io corsi subito al focolare per accendere il fuoco, ma lui venne e mi colpì con calci, mi trattò come un cane. Sapevo che era stanco di farmi mangiare a casa sua. Sono grato per aver avuto un tetto, ma ripensando alla mia infanzia, c'è solo soffocamento, soffocamento, soffocamento come la morte....