Negli ultimi anni, il "fenomeno dell'uscita" dei minatori globali è andato e venuto, con questioni di conformità, energia, sicurezza e costi, e le trappole in cui si è inciampati sarebbero sufficienti per scrivere un libro. Ma ora il consenso del settore è tornato a una frase: Guardando a livello globale, il posto più economico, più sicuro e più tranquillo per il mining rimane la Cina. Tariffe elettriche, manutenzione, manodopera, efficienza, capacità ingegneristica, i costi complessivi rimangono comunque ai massimi livelli mondiali. Alcune risposte diventano più certe solo dopo aver fatto un giro completo.