IL PIANO DI PACE DI TRUMP Dopo aver letto il piano finale e aver seguito attentamente la conferenza stampa da poco, sono ottimista riguardo ai parametri generali di questo piano. Lasciatemi essere specifico: 1. A differenza delle precedenti bozze trapelate, non c'è menzione di Giudea e Samaria. Le bozze precedenti dichiaravano che Israele non doveva annetterle. Questo non era un problema rilevante ed era un grosso punto di attrito per me. Sono contento che sia stato eliminato. 2. Mi oppongo a uno stato palestinese, punto. Non c'è concessione di uno stato palestinese nell'accordo, come sembrava esserci nelle bozze trapelate in precedenza. Il linguaggio è tale da richiedere una completa trasformazione della cultura e dell'ideologia palestinese, che -- sfortunatamente -- è altamente improbabile. Inoltre, la parola "può" non è affatto vincolante. 3. Se Hamas rifiuta l'accordo o lo sabota in altro modo dopo averlo accettato apparentemente, gli israeliani sono liberi di demolirli militarmente, con il pieno supporto degli Stati Uniti. Per quanto riguarda gli aspetti di governo di Gaza e i requisiti di sicurezza fondamentali per Israele, ho fiducia sia nel Presidente che nel Primo Ministro, che, sopra ogni altro, sanno cosa stanno facendo. Ci sono molti dettagli e pezzi che devono incastrarsi, e molti altri dettagli e pezzi che devono essere risolti, quindi nulla di tutto ciò sarà facile o certo. E mentre questo si sviluppa, avrò ulteriori commenti lungo il cammino, così come altri. Ma penso che i parametri generali forniscano una solida base. Il tempo dirà.

Ho alcune notizie per i divulgatori dei media e gli operatori della campagna di pressione riguardo a un accordo su Gaza. Non importa quanto possiate denigrare il governo israeliano — da sinistra, isolazionisti, arabisti, ecc. — il PM israeliano non cederà a voi. Difenderà il suo paese e il suo popolo. Non c'è un altro paese sulla terra che venga trattato in questo modo. Non uno.

Ravid odioso. Axios, un sito di sinistra, ha impiegato Ravid come un propagandista velenoso. Lo era durante il regime di Biden e lo è ancora. Un israeliano di sinistra travestito da giornalista. Odia Netanyahu. Promuove ripetutamente le fughe di notizie dei critici di Bibi. Cerca disperatamente di creare un divario tra il POTUS e Bibi tramite i divulgatori. E sappiamo chi sono i divulgatori. Vigliacchi che non attaccheranno pubblicamente i loro nomi alle loro tattiche subdole. Questo è giornalismo giallo e fa parte del gioco.