Il Perù dichiara uno stato di emergenza lungo il suo confine meridionale con il Cile in previsione di un aumento della pressione migratoria legata alla vittoria prevista del candidato anti-migrazione @joseantoniokast nel ballottaggio presidenziale. La misura è specificamente rivolta alla regione di Tacna (che confina con la regione cilena di Arica y Parinacota) e durerà 60 giorni, estendendosi oltre la data delle elezioni. Sotto il decreto, l'esercito peruviano rafforzerà i controlli di frontiera, mentre la polizia nazionale manterrà l'ordine interno, per gestire potenziali afflussi e affrontare crimini o violenze correlati. Il Perù crede che un gran numero di migranti haitiani e venezuelani potrebbe cercare di lasciare il paese dopo la vittoria di Kast. Il congresista 59enne ha fatto campagna in modo aggressivo per limitare la migrazione irregolare, incolpandola per l'aumento della criminalità violenta come omicidi, rapimenti e attività di bande (Tren de Aragua del Venezuela). Kast ha promesso: - Deportazioni di massa di oltre 330.000 migranti irregolari (per lo più venezuelani). - Costruzione di muri, recinzioni, fossati e trincee lungo i confini settentrionali del Cile con il Perù e la Bolivia. - Un ultimatum per l'auto-deportazione volontaria entro 103 giorni dall'assunzione dell'incarico, o affrontare la rimozione forzata e la perdita di beni. Kast ha persino girato un video di campagna al confine tra Cile e Perù la scorsa settimana, avvertendo direttamente i migranti di andarsene.